Repertorium Pomponianum

Marco Antonio Altieri

Marcus Antonius Alterius; de Alteriis
1450-1532. Membro di un'importante famiglia dell'aristocrazia municipale di Roma; allievo di Pomponio e forse membro della sua sodalitas; castellano della rocca di Viterbo (1482-84?); conservatore del Comune (- 1511 -?); …

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Rapporti con Pomponio e con i Pomponiani (testimonianze)

In un testamento del 1511 Marco Antonio Altieri definisce Pomponio praeceptor meus (Li Nuptiali 1995, p. 72*) e disponeva che ogni anno sia celebrato un banchetto nell'anniversario della propria morte in onore di sé, di Pomponio e del Platina. Durante il banchetto «omnis nostrae domus concameratio, omne triclinium, laquearia omnia, ipsum denique caelum Platinae, Pomponii ac Marci Antonii promiscue nomen multo cachinnio frequentique plausu perfuso lyaeo resonare videatur» (Li Nuptiali 1995, p. 72*). E per rendere più felici le tre anime evocate durante la cerimonia, per aiutarle ad aggirarsi tra i fiori, le rose e l'incenso, Marco Antonio disponeva ancora che tutti i prodotti di una sua vigna lungo la via Appia fossero destinati in perpetuum a questo banchetto. Una scena pagana in ogni dettaglio, in perfetta sintonia con l'atmosfera culturale della sodalitas pomponiana, è così disegnata da un gentilhomo romano ormai strettamente legato ai destini del papato. Ad un probabile rapporto con Pomponio e la sodalitas in età giovanile rimanda anche la fuga a Venezia del diciottenne Marco Antonio nel 1468 (vedi oltre).
Il testamento dell'Altieri del 31 marzo 1511 (Roma, Archivio Altieri, b. 32, n. 12) è edito in Li Nuptiali 1995, pp. 61*-73*. Un altro testamento del 1513 è in Li Baccanali, pp. 312-352: identiche le disposizioni relative alla celebrazione della memoria del Platina, di Pomponio e di se stesso alle pp. 344-345.
A Pomponio Marco Antonio Altieri e Antonio Settimuleio Campano dedicarono, con evidenti intenti di falsificazione, un'iscrizione funeraria 'all'antica' (CIL 06, *03477 = AE 1999, +00024), a lungo creduta antica, che posero lungo la via Appia e che ora è conservata al Museo delle Terme di Diocleziano: «d m s / iulio pomponio qui vixit / donicum fata permiserunt / m antonius alterius et / c antonius septumuleius / de voti / b m via appia posuerunt» (Pomponio Leto 2011, riproduzione in copertina; su questo vedi Petrucci 1994; Petrucci 2012). A Pomponio l'Altieri dedicò anche un carme (Bernardini 1971-1972; Li Baccanali, Introduzione, p. IX).
 

Cenni biografici

Marco Antonio Altieri nacque a Roma nel 1450 da Girolamo di Lorenzo Altieri e Nicola Capodiferro. Il vero artefice della fortuna economica e sociale della famiglia Altieri fu il padre di Lorenzo e bisnonno di Marco Antonio, Alterius Corraducii, ovvero Alterius figlio di Corraducius. Alterius era uno speziale, che aveva la sua bottega all'angolo di piazza della Rotonda (Pantheon) nei decenni centrali del XIV secolo. Era stato Lorenzo, figlio di Alterius, a trasformare il patronimico Alterii in de Alteriis, attribuendo così alla famiglia delle origini aristocratiche che corrispondevano in realtà ad un'ascesa sociale molto recente (su Alterius Corraducii vedi Modigliani 1995b; Ait 1996).
Non si sa molto dell'adolescenza di Marco Antonio, ma si hanno notizie più precise sulla sua educazione e tali notizie sono confermate dallo stesso testamento del 1511, dove egli definisce Pomponio Leto «praeceptor meus» (Li Nuptiali 1995, p. 72*). Marco Antonio fu probabilmente allievo di Pomponio già prima del 1468, data della molto discussa "congiura" contro Paolo II, sia per la sua età (nel 1468 aveva 18 anni), che per un curioso episodio accaduto nello stesso anno. Come risulta da un documento ritrovato da Anna Esposito nell'Archivio Vaticano del 30 novembre 1468 – pochi mesi dopo la "congiura" – firmato da Gaspare Biondo (AAV, Camera Apostolica, Diversa Cameralia, t. 33, c. 192r; Li Nuptiali 1995, p. 37*) il diciottenne Marco Antonio, «nondum adulte etatis adolescens», aveva abbandonato, «puerili consilio ductus», la casa di famiglia senza informarne i genitori ed era scomparso. Suo padre Girolamo e il vice-camerlengo Vianesio Albergati lo cercavano per riportarlo a casa; a tutti i governatori delle città e delle terre era intimato di cercare il ragazzo e, se fosse stato trovato, di prenderlo e rinchiuderlo in un luogo sicuro fintanto che il padre non fosse venuto a prenderlo per riportarlo «ad paternam obedientiam». Questa fuga da casa appare abbastanza sospetta, non solo perché si verificò poco dopo la congiura, ma anche perché Pomponio, che si era trasferito a Venezia fin dal 1467 per intraprendere un viaggio verso Oriente allo scopo di imparare il greco e l'arabo (viaggio che non fece mai) e per sfuggire ad una situazione difficile a Roma, dove non gli era stato pagato lo stipendio (Zabughin 1909-1912, I, pp. 25-27), era stato raggiunto nella città lagunare da un buon numero di sodales, come Paolo Marso spiega nei Bembica (Zabughin 1909-1912, I, pp. 101-102). Nessun'altra prova può sostenere l'ipotesi che Marco Antonio sia stato personalmente coinvolto nella congiura né che egli sia fuggito a Venezia per raggiungere gli altri membri della sodalitas che erano rimasti in quella città anche dopo che il loro maestro era stato ricondotto a Roma e rinchiuso in Castel Sant'Angelo, ma l'immensa ammirazione per la memoria di Pomponio (e Platina) nel testamento del 1511 rende altamente probabile il rapporto tra la presenza di Pomponio e degli altri membri della sodalitas a Venezia e la fuga in quella città di Marco Antonio.
Marco Antonio Altieri sposò nel 1472 Gregoria di Angelo di Paluzzo di Pietro atteo Albertoni, dalla quale ebbe diversi figli (Modigliani 1995, pp. 82*-83*). Durante la sua lunga vita, l'Altieri mantenne rapporti importanti sia con il Comune romano che con i pontefici. Così come il padre Girolamo (1471), anche Marco Antonio fu conservatore di Roma nel 1525, mentre fu maestro delle strade nel 1493-1494 e nel 1515-1516 (Verdi 1997, pp. 144-145, 160-161). Per ben tre volte fu guardiano della prestigiosa confraternita romana del Salvatore ad Sancta Sanctorum: nel 1502-'03, nel 1514-'15 e nel 1525-'26 (Modigliani 2017, p. 23). Quanto agli incarichi ottenuti dai pontefici, fu abbreviatore e scrittore apostolico dal 1476 al 1492 (Frenz 1986, p. 403, n. 1577) e nel 1482 fu nominato castellano della Rocca di Viterbo. Ebbe inoltre un ruolo importante nella conclusione della pax Romana tra baroni e cittadini romani del 1511, quando pronunciò un importante discorso in Campidoglio (Narducci 1873; Gennaro 1967; Rehberg 2014). Durante il Sacco di Roma del 1527 fu inviato come ambasciatore a Carlo di Borbone, ma fu arrestato e il figlio dovette pagare 300 ducati per il suo riscatto (Alberini 1997, pp. 286-287; Farenga 1997, p. XXXIX). Morì nel novembre del 1532 e fu sepolto in S. Maria sopra Minerva.
Testimone attento della storia e della società romana a lui contemporanea, cultore dei valori e delle tradizioni municipali, che considerava ancora integri alla metà del Quattrocento e poi inesorabilmente corrotti dal confronto con il lusso della corte pontificia, Marco Antonio Altieri si mosse in un difficile equilibrio tra città e Curia, tra il rimpianto delle libertà comunali ormai perdute, l'ostinata affezione per i riti municipali e il desiderio e l'impegno nel creare a sé e alla sua famiglia uno spazio e un ruolo nella Curia pontificia.
Li Nuptiali, opera dedicata ai riti del matrimonio sia in età antica (per la celebrazione delle Palilie vedi Li Baccanali, pp. 202-203) che nella Roma tardo-medievale, si esalta il vincolo nuziale come strumento di pace e di solidarietà tra le famiglie. È l'occasione per ampie e dotte divagazioni sui costumi dell'antica Roma, ma soprattutto per conservare la memoria di tante famiglie e di singoli cittadini onorevoli tra gli anni centrali del Quattrocento e i primissimi anni del Cinquecento, con lunghe liste di nomi perlopiù divisi per i vari rioni di Roma. Una sorta di libro d'oro dell'élite cittadina nella prospettiva di una memoria 'pacificata', che con uno sguardo distante accomuna famiglie, fazioni ed esponenti della Curia pontificia tra i quali qualche decennio prima si erano aperti profondi conflitti. L'Altieri da un lato riconosce a pieno l'autorità dei pontefici (con la preferenza per alcuni) e dall'altro ricorda tra i gentilhomini romani Stefano Porcari, che congiurò contro Niccolò V nel 1453 (Li Nuptiali, p. 125), e il suo sacrificio come degno di essere tramandato a perpetua memoria per la caritas patrie che lo aveva spinto all'azione (Li Baccanali, p. 353); e tra gli «extimati, strenui et intrepidi» cittadini romani ricorda quel Poncelletto Veneraneri, protagonista della Repubblica romana del 1434 che costrinse alla fuga da Roma Eugenio IV, e fu poi da questo condannato alla pena capitale (Li Nuptiali, p. 45). Marco Antonio ricorda inoltre molti esponenti della prima sodalitas pomponiana e per la loro cultura e per il loro onore di cittadini, tra i quali lo stesso Pomponio (Li Nuptiali, pp. 30, 39, 42), il Platina (pp. 21, 30, 39-42) e Callimaco Esperiente (pp. 146-148); e contemporaneamente tramanda un ricordo positivo di alcuni pontefici, tra i quali lo stesso Paolo II ( Li Nuptiali, pp. 115, 129), la cui 'crociata' contro i sodales incendiò Roma nel 1468.
Tra gli altri 'pomponiani' ricordati ne Li Nuptiali ci sono Niccolò Barzellona e Carlo Muti, che sono due dei protagonisti del dialogo (passim), Pietro Bembo (p. 147), Gaspare Biondo (p. 149), Paolo Emilio Boccabella (p. 8), Giuliano Ceci (p. 25), Lelio Della Valle (pp. 28, 114, 143), Paolo Giovio (pp. 155-156), Tommaso Inghirami (p. 8), Antonio Lelio (Antonio Augusto Baldo, p. 9), Agostino Maffei (p. 143), Giovanni Battista Pantagato da Capranica (p. 8), Giovanni Pontano (pp. 145, 148-149), Porcellio Pandoni (pp. 145, 148), Mario Salamonio degli Alberteschi (p. 1), Falcone Sinibaldi (pp. 4, 7), Tamira (p. 25), Giovanni Tortelli (p. 75) e Lorenzo Valla (pp. 125, 136, 151).
Testimone eccellente dell'amore per la cultura classica e del gusto antiquario dell'Altieri è un manoscritto di Sallustio da lui commissionato: Chantilly, France, Bibliothèque et archives du musée Condé, 762 (1331), la cui riproduzione integrale è consultabile in bvmm.irht.cnrs.fr. La prima pagina è riccamente miniata e sul verso del foglio di guardia un clipeo dal fondo azzurro reca la scritta in oro – in una splendida capitale lapidaria – ALTERIORUM . DELITIIS . M . ANTONIVS . ALTERIVS . D . D . (su cui vedi Hobson 1989, p. 87; che menziona anche un manoscritto di Petrarca scritto e miniato per Altieri).
Da segnalare infine che – per quanto ho potuto intuire durante una breve visita per la trascrizione del testamento del 1511 – l'Archivio Altieri (conservato a Roma prezzo palazzo Altieri) conserva preziose testimonianze dell'attività intellettuale di Marco Antonio: appunti, quaderni e libri diversi. Quanto al manoscritto, di grande eleganza e pregio, dal quale Enrico Narducci ha tratto la sua edizione dei Li Nuptiali del 1873 sembra essere poi stato venduto all'estero.
 

Opere principali

Li Nuptiali 1995 = Li Nuptiali di Marco Antonio Altieri pubblicati da Enrico Narducci. Introduzione di M. Miglio. Appendice documentaria e indice ragionato dei nomi di A. Modigliani, (Roma 1995 (RR inedita 9, anastatica).
 
Li Baccanali 2000 = Marco Antonio Altieri, Li Baccanali, a cura di L. Onofri, Roma 2000 (Fonti per la storia dell'Italia medievale. Antiquitates, 8).
 
Commentario de' privilegii, de gratie et indulti (Archivio di Stato di Roma, Ospedale del SS.mo Salvatore ad Sancta Sanctorum, 373), inedito eccetto le biografie femminili pubblicate in Di Maggio 2008.
 
Novelle:
 
La Religiosa; La Thoridea (smarrite)
 
L'Amorosa, pubblicata da V. Zabughin in Archivio della R. Società Romana di Storia Patria, 32/3-4 (1909), pp. 335-394.
 

Bibliografia di riferimento

Ait 1996
I. Ait, Tra scienza e mercato. Gli speziali a Roma nel tardo Medioevo, Roma 1996.
Alberini 1997
Marcello Alberini, Il Sacco di Roma. L'edizione Orano de I ricordi di Marcello Alberini, Introduzione di P. Farenga, Roma 1997 (RR inedita 12, anastatica)
Asor Rosa 1960
A. Asor Rosa, Altieri, Marco Antonio, in Dizionario Biografico degli Italiani, 2 (1960), ad vocem.
Bernardini 1971-1972
R. Bernardini, Ventuno faleci di Marco Antonio Altieri in onore di Pomponio Leto nell'Oliveriano 958, «Studia Oliveriana », 19/2 (1971-1972), pp. 47-59.
Capodaglio 2004
A. Capodaglio, Donne di nozze a Roma: saggio critico su Li nuptiali di Marco Antonio Altieri, Palermo 2004.
Di Maggio 2008
E. Di Maggio, Le donne dell'Ospedale del Salvatore di Roma. Sistema assistenziale e beneficenza femminile nei secoli XV e XVI, Ospedaletto (Pisa) 2008.
Farenga 1997
Introduzione a Alberini 1997.
Frenz 1986
T. Frenz, Die Kanzlei der Päpste der Hochrenaissance (1471-1527), Tübingen 1986.
Gennaro 1967
C. Gennaro, La «pax Romana» del 1511, in Archivio della Società romana di storia patria, 90 (1967), pp. 17-47.
Hobson 1989
A. Hobson, Humanists and Bookbinders. The origins and diffusion of the humanistic bookbinding 1459-1559 with a census of historiated plaquette and medallion bindings of the Renaissance, Cambridge / New York 1989.
Mancini 1989
M. Mancini, Problemi di lingua romanesca in M. Antonio Altieri, in Contributi di Filologia dell'Italia Mediana, 3 (1989), pp. 129-140.
Miglio 1992
M. Miglio, Marco Antonio Altieri e la nostalgia della Roma municipale, in «Effetto Roma». Nostalgia e rimpianto, Roma 1992, pp. 9-23.
Miglio 1995
M. Miglio, Introduzione, a Li nuptiali 1995.
Miglio 2010
M. Miglio, Come introduzione. Marco Antonio Altieri tra curia e municipio, in Metafore di un pontificato. Giulio II (1503-1513), Atti del Convegno, Roma 2-4 dicembre 2008, a cura di F. Cantatore, M. Chiabò, P. Farenga, M. Gargano, A. Morisi, A. Modigliani, F. Piperno, Roma 2010 (RR inedita, 44 saggi), pp. 1-25.
Modigliani 1995a
A. Modigliani, Appendice documentaria e indice ragionato dei nomi, in Li Nuptiali 1995.
Modigliani 1995b
A. Modigliani, I protocolli notarili per la storia di Roma del secondo Trecento, in RR roma nel rinascimento, 1995, pp. 151-158.
Modigliani 2011
Pomponio Leto e i Romani: tracce della memoria di un grande maestro, in Pomponio Leto 2011, pp. 219-235.
Modigliani 2017
A. Modigliani, Le famiglie dei Raccomandati del SS. Salvatore nei ruoli dirigenziali, cerimoniali e associativi tra Quattrocento e primo Cinquecento, in Tra Campidoglio e Curia. L'Ospedale del SS. Salvatore ad Sancta Sanctorum tra Medioevo ed età moderna, a cura di P. Helas e P. Tosini, Cinisello Balsamo, Milano, 2017, pp. 17-30.
Narducci 1873
Notizie intorno alla vita ed agli scritti di Marco Antonio Altieri, in Li Nuptiali di Marco Antonio Altieri pubblicati da E. Narducci, Roma 1873, pp. V-L.
Petrucci 1994
N. Petrucci, Pomponio Leto e la rinascita dell'epitaffio antico, in Eutopia, 11, 1-2 (1994), pp. 19-44.
Petrucci 2012
N. Petrucci, Epitaffio in stile antico per Pomponio Leto, in Terme di Diocleziano: la collezione epigrafica, a cura di R. Friggori, M. G. Granino Cecere e G.L. Gregori, Milano 2012, X, 1, pp. 678-679.
Pomponio Leto 2011
Pomponio Leto tra identità locale e cultura internazionale. Atti del convegno internazionale (Teggiano, 3-5 ottobre 2008), a cura di A. Modigliani, P. Osmond, M. Pade, J. Ramminger, Roma 2011 (RR inedita 48, saggi).
Rehberg 2014
A. Rehberg, Da Giulio II a Leone X: speranze e frustrazioni dei cives romani nei Consigli comunali, in Congiure e conflitti. L'affermazione della signoria pontificia su Roma nel Rinascimento: politica, economia e cultura, Atti del Convegno Internazionale, Roma 3-5 dicembre 2013, a cura di M. Chiabò, M. Gargano, A. Modigliani, P. Osmond, Roma 2014 (RR inedita 62, saggi), pp. 339-362.
Verdi 1997
O. Verdi, Maestri di edifici e di strade a Roma nel secolo XV. Fonti e problemi, Roma 1997 (RR inedita, 14).
Zabughin 1909-1912
V. Zabughin, Giulio Pomponio Leto. Saggio critico, I-II, Roma-Grottaferrata 1909-1912.
 
 
Anna Modigliani
16 April 2020
 
 
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Anna Modigliani, "Marco Antonio Altieri," Repertorium Pomponianum, URL: www.repertoriumpomponianum.it/pomponiani/altieri_marco_antonio.htm,

 

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