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Pomponio Leto, prima dedica a Francesco Borgia
È la prima dedica (finora sconosciuta e inedita) a Francesco Borgia di Pomponio, che poi ne avrebbe composta un'altra per il Romanae historiae compendium ab interitu Gordiani iunioris usque ad Iustinum III (testo qui). Nell'unico codice che la conserva è premessa al Breviarium di Rufio Festo (ff. 2r-35v), seguito dalla Brevis narratio de historia Romana ab obitu Ioviani usque ad interitum Heracliorum di Pomponio Leto (ff. 35v-81v), redazione originaria più breve del Romanae historiae compendium [Niutta 2011]. Francesco Borgia (Játiva, Valenza, 1432/1441-Reggio Emilia 1511), cugino di papa Alessandro VI, fu prefetto dell'erario pontificio dal settembre 1493, vescovo di Teano dal 19 agosto 1495; la presente dedica è da porsi pertanto nel periodo settembre 1493-agosto 1495. Pomponio offre al Borgia 1100 anni di storia e poco più; post paullo aggiungerà egli stesso (addam ipse) il seguito fino al tramonto dell'impero. Il Breviarium abbraccia 1120 anni ab urbe condita (244 del periodo regio, 467 di repubblica, 409 di impero); è quindi esclusa dal computo la continuazione di Pomponio, cioè la Brevis narratio. La dedica sembra riferirsi pertanto al solo Breviarium; ma adombra forse un ruolo di committente/finanziatore del Borgia dell'opera storica di Pomponio. Al di fuori delle due dediche, non sono emerse altre testimonianze di relazioni di Pomponio con Francesco Borgia.
Criteri editoriali: e cedigliata è resa con ae; il dittongo ae, talvolta dimenticato nell'originale, è stato sempre ripristinato; punteggiatura e maiuscole sono date secondo l'uso odierno; u/v e i/j, in quanto semplici varianti grafiche, sono rese secondo l'uso moderno.
Francisco Borgiae viro claro sacri aerarii praefecto et VIIviro camerae apostolicae Pomponius Laetus. Adfero tibi Romanas historias annorum mille C et paullo [corretto su paulo] amplius (quoniam scio summopere placere) in compendium redactas ab Rufo Festo (sic), aliter propter magnas occupationes quas in rebus publicis adsidue habes legere non posses. Post paullo [paulo cod.] addam ipse usque ad occasum imperii quando a militibus avaricia principis dilaceratae [f. 1v] provinciae direptaeque fuerunt. Id qualecunque fuerit non ingratum lecturae fore existimo, et non mihi, tibi, cuius caussa ad exitum labor pervenerit, debere se qui legerint fatebuntur. Inspice hoc interea memor litterarum feliciesque tibi, quia mereris, prorogentur anni.
Traduzione: Pomponio Leto all'illustre Francesco Borgia, prefetto dell'Erario pontificio e settumviro della Camera apostolica. Ti consegno, perché so che ti piace moltissimo, la storia di millecento anni e poco più compendiata da Rufo Festo, altrimenti per gli impegni importanti e continui che hai nella vita pubblica non avresti la possibilità di leggerla. Poco più avanti aggiungerò io stesso la parte fino al tramonto dell'impero, allorché le province, per l'ingordigia degli imperatori, furono dilaniate e devastate dai soldati. Credo che la lettura dell'opera, comunque sia, ti riuscirà non sgradita; e chi la leggerà dovrà riconoscere di essere debitore non a me, ma a te, perché il lavoro verrà compiuto per te. Intanto esamina questa parte, memore delle lettere, e ti siano concessi ancora, perché lo meriti, anni felici.
Bibliografia: Niutta 2011.
Francesca Niutta This entry can be cited as follows:
Francesca Niutta, "Pomponio Leto, prima dedica a Francesco Borgia," Repertorium Pomponianum
(URL: www.repertoriumpomponianum.it/textus/leto_borgia_prima_dedica.htm, |
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